Gli investimenti dei fondi private equity e venture capital in Europa hanno raggiunto quota 80,6 miliardi di euro nel 2018, il massimo mai registrato in un anno da Invest Europe, l’associazione europea che rappresenta i fondi di private equity e venture capital, oltre che i loro investitori. I nuovi dati sono stati presentati ieri e sono contenuti nel rapporto European Private Equity Activity 2018 che precisa anche che nel 2017 gli investimenti si erano fermati a 77 miliardi. Resta molto forte anche l’attivitĂ di raccolta che ha replicato anche nel 2018 i circa  97 miliardi del 2017, un dato secondo soltanto a quello di picco di 112 miliardi raccolti nel 2006.
Su quest’ultimo fronte, i fondi che hanno annunciato closing totali o parziali sono stati 581, di cui 229 sono stati fondi di venture capital e 108 fondi di buyout. Ad annunciare closing per i loro fondi sono state in totale 374 societĂ di gestione, di cui 174 specializzate nel venture capital. La maggior parte di fondi di private equity (101) gestisce meno di 100 milioni di euro e solo 17 hanno asset superiori a un miliardo. Come al solito la maggior parte della raccolta in termini di volumi è andata a fondi di buyout (66,5 miliardi), sebbene nel 2018 la quota percentuale si sia ridotta (dai 72,7 miliardi del 2017). I fondi di venture capital hanno invece incrementato la raccolta a 11,4 miliardi (da 10,3 miliardi).
I maggiori finanziatori sono stati i fondi pensione, da cui proviene un terzo della raccolta dei fondi (31%), seguiti dai fondi d i fondi (18%), dai family office e investitori privati (11%), assicurazioni (11%) e fondi sovrani (9%). Gli investitori extra-europei hanno contribuito per il 46% alla raccolta e sono stati soprattutto nordamericani (25,5% dal 25,6% del 2017) e asiatici e australiani (15,1% da 15,6%). In Europa gli investitori piĂ¹ attivi sono stati gli inglesi (7,9% da 11,7%), mentre i minori flussi sono arrivati da Italia, Spagna, Portogallo e Grecia (3,3% da 3,9%).
Tornando invece agli investimenti, gli 80,6 miliardi di euro sono andati a favore di oltre 7.800 societĂ , di cui l’86% sono pmi. Di questo totale, 8,2 miliardi sono stati investiti da fondi di venture capital (da 7,2 miliardi nel 2017) spalmati su oltre 4.400 societĂ . Quello dell’ICT è stato il settore che piĂ¹ ha attratto investimenti di venture (47% del totale), seguito dal biotech e healthcare (28%) e dai beni e servizi di consumo (9%).
Il totale degli investimenti comprende 51,2 miliardi di euro di investimenti di fondi europei che hanno investito nello stesso paese in cui ha sede la societĂ di gestione, 25 miliardi di investimenti cross-border all’interno dell’Europa, 4,5 miliardi di investimenti da parte di fondi non europei in Europa e 4,2 miliardi di investimenti di fondi europei al di fuori dell’Europa. Quanto ai flussi di investimento di venture capital, 4,9 miliardi sono stati domestici, 2,2 miliardi cross-border in Europa, 1,2 miliardi si sono diretti fuori dall’Europa e 1,1 miliardo sono arrivati in Europa da fondi extra-Ue.
Gli investimenti in private equity in Italia nel 2018 sono stati pari allo 0,312% del Pil, sotto la media europea dello 0,471%. In particolare, gli investimenti in venture capital in Italia sono pari allo 0,08% del Pil, sotto la media europea dello 0,049%. Per i dati ufficiali italiani Aifi-PwC 2018, si veda qui altro articolo di BeBeez. Per un focus su tutte le operazioni italiane, qui il Report BeBeez sui primi quattro mesi di private equity 2019, qui il Report BeBeez sul venture capital 2018  e qui il Report BeBeez sul venture nei primi mesi 2019 (solo per i lettori di BeBeez News Premium 12 mesi, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).
“Il capitale di rischio europeo è maturo grazie a una combinazione di forti rendimenti, un numero crescente di start-up nel settore delle tecnologie e delle scienze della vita, e una serie di exit di alto profilo, tra cui la quotazione del servizio di streaming musicale Spotify e la vendita della piattaforma di pagamenti mobili iZettle. Ci sono acquirenti strategici e mercati aperti in tutto il mondo per le start-up europee di alta qualitĂ ”, ha dichiarato Nenad Marovac, presidente di Invest Europe. “Il risultato è un crescente appetito tra gli investitori istituzionali globali, che vedono il rischio europeo come il modo di investire in alcune delle aziende piĂ¹ dinamiche e imprenditoriali del mondo”.
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